Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR)

L’istituto di Fisiologia Clinica (IFC), fondato nel 1968, fa parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) uno dei principali enti pubblici di ricerca in Italia. è stato fondato nel 1968, anticipando la concezione culturale ed etica di ciò che oggi è la medicina basata sull'evidenza.
Fino a 20 anni fa, IFC faceva parte di una strettissima élite di centri mondiali di ricerca, in grado di impiegare e gestire al suo interno molte tecnologie e attività: tomografia a emissione di positroni (PET), tomografia computerizzata ad emissione di fotone-singolo (SPECT), sistemi informativi sanitari, ecocardiografia, risonanza magnetica per immagini, cuore artificiale, laboratori di cateterizzazione.
Nel 2007 l'Istituto ha delegato le attività sanitarie alla Fondazione CNR/Regione Toscana "Gabriele Monasterio", dove la cardiologia e la cardiochirurgia adulta e pediatrica sono aree di eccellenza. Grazie a questa nuova soluzione, i ricercatori di IFC hanno potuto concentrare meglio i loro sforzi verso la ricerca traslazionale espandendo i propri interessi nell’ambito della fisiopatologia clinica, approfondendo lo studio dell'aterosclerosi, delle malattie cardiopolmonari e neuroendocrine correlate, e dell’insufficienza cardiaca. Anche la medicina sperimentale ha potuto ampliare il proprio campo d’azione, grazie al supporto di nuove tecnologie di imaging, quali micro-PET, micro-CT e microultrasonografi, proiettandosi anche verso la dimensione molecolare e cellulare, la genetica e le varie "omiche", fino all'interpretazione di dati multipli di medicina e biologia di sistema.
Le tecno-scienze, dedicate alle applicazioni e-Health, sono diventati un focus per l'IFC attraverso la miniaturizzazione e i nano-materiali. Non si dimenticano gli studi di epidemiologia clinica, sociale, ambientale e molecolare, esaminando le relazioni salute-ambiente. Rilevante è anche l’attenzione prestata all'impatto dei protocolli diagnostici e delle procedure nella pratica clinica, studiandone la loro adeguatezza e il rapporto rischio/beneficio sia per i pazienti, sia per gli operatori della salute.
La bioingegneria è centrale per l'IFC, essendo coinvolta in diversi aspetti della ricerca, tra cui la gestione dei dati clinici; l’analisi dei segnali fisiologici, con approccio multimodale e multivariato; le applicazioni dei computer e dell’informatica in cardiologia e pneumologia; le ricerche nel campo della fisiologia in condizione estreme, come quelle svolte in attività subacquee, ad alta quota, nello spazio, nello sport; per la realizzazione biotecnologie atte a creare tessuti biocompatibili.
I bioingegneri IFC hanno un forte coinvolgimento nello sviluppo di progetti, nella stesura di standard per la strumentazione biomedica, nonché di normative e regolamenti.